Giulia Maldifassi dal 1988 lavoro in editoria, con molti ruoli diversi. E’
stata segreteria editoriale, segreteria della presidente, ufficio contratti, ufficio
stampa, comunicazione, marketing, pubblicità.
Ha avuto in Inge Feltrinelli la mia grande maestra.
“Da quando avevo quindici anni ho fatto molti altri lavori, perché volevo
rendermi autonoma dalla famiglia prima e poi, dai ventun anni, perché ho
messo su famiglia. Mi sono serviti tutti. Un giorno questo lavoro ti sarà utile,
parafrasando Peter Cameron, è il motto che mi ha guidato.”
Attualmente collabora ancora con il Gruppo Feltrinelli per Bookcity e altri
progetti, la Scuola sconfinata di cui Fondazione Feltrinelli è partner,
l’associazione Il razzismo è una brutta storia, fondata e promossa dal
Gruppo, il Premio Inge Feltrinelli, quest’anno alla sua prima edizione.
“Ho avuto il privilegio di conoscere, e con alcuni di loro anche lavorare, autori
come Nelson Mandela, Nadine Gordimer, Isabel Allende, Antonio Tabucchi,
Amos Oz, Richard Kapuscinski. Sono state esperienze importanti, ma mi
resta la convinzione che leggere libro dà di più che conoscere il suo autore.
Mi piace molto leggere ad alta voce e sono convinta che farlo a bambini e
bambine sia una buona strada per appassionare alla lettura.”